Discussione
Lo scopo del presente studio è stato quello di verificare l’effetto a lungo termine di un allenamento finalizzato alla ME o alla PT in un gruppo di giovani calciatrici. I risultati principali suggeriscono che gli allenamenti di ME o PT portano a degli adattamenti specifici abbastanza diversi tra loro e non possono essere considerati interscambiabili. In particolare, l’allenamento di PT sembra maggiormente efficace per l’incremento della forza massima dinamica, il miglioramento della performance nel drop jump e la riduzione dei tempi di percorrenza su sprint brevi o abbastanza brevi (anche se per questi ultimi due casi l’effetto dell’allenamento di PT risulta meno marcato).
L’allenamento di ME è risultato più efficace per il miglioramento della forza resistente dei muscoli del tronco e per l’incremento di efficacia del cambio di direzione. della performance di salto, della velocità di sprint o dell’agilità in giovani sportivi. Ovviamente, in questa particolare popolazione l’effetto dell’allenamento proposto si somma a quello della maturazione a cui vanno incontro i ragazzi. In accordo con l’ipotesi iniziale dello studio, si sono osservati adattamenti maggiori relativamente alla forza massima dinamica e alla velocità di sprint quando è stato proposto un allenamento basato su PT invece che ME. I maggiori cambiamenti potrebbero essere giustificati dal principio secondo cui gli adattamenti sono più accentuati in prossimità delle velocità di contrazione usate in allenamento (Behm et al., 2017). Tuttavia, l’allenamento basato su ME condotto con una velocità di movimento inferiore ma un numero di ripetizioni maggiore è stato maggiormente efficace per il miglioramento della resistenza muscolare delle giovani calciatrici. Anche in tal caso, la minor velocità di contrazione nell’allenamento di ME potrebbe aver attivato preferenzialmente una tipologia di fibre muscolari differenti rispetto a quello di PT portando a miglioramenti di performance differenti tra i due gruppi.
Per certi versi in maniera sorprendente, i risultati del presente studio mostrano che l’allenamento di PT ha portato a miglioramenti della capacità di effettuare cambi di direzione meno marcati rispetto a quelli ottenuti con l’allenamento di ME. Tuttavia, considerando le informazioni contenute in una review sistematica della letteratura (Brughelli et al., 2008), si nota che non esiste una variabile di potenza o forza muscolare consistentemente correlata alla capacità di cambiare direzione. Di conseguenza, devono ancora essere stabilite quali siano le metodiche di allenamento maggiormente efficaci per il perfezionamento della capacità di cambiare direzione nei giovani atleti e sono necessari ulteriori approfondimenti futuri con nuove ricerche. In conclusione, i risultati del presente studio suggeriscono che è possibile utilizzare a lungo termine un allenamento di ME o PT nelle giovani calciatrici. L’allenamento basato su PT è potenzialmente più utile per il miglioramento della forza massima o per il miglioramento della velocità di sprint, mentre l’allenamento basato sulla ME è potenzialmente più efficace (ovviamente) per il miglioramento della resistenza muscolare ma anche per quello del cambio di direzione. Conseguentemente, entrambe queste tipologie di training dovrebbero essere adottate per ottenere adattamenti fisici più completi nelle giovani calciatrici.