“Rottura sottocutanea del tendine d’Achille”. Questo, come tutti ormai sappiamo, è l’esito dello sfortunato infortunio accusato da Spinazzola nel match tra Italia e Belgio valevole per i quarti di finale dell’Europeo. Ne parliamo in modo approfondito nell’ultimo numero di Scienza&Sport insieme al dottor Francesco Della Villa.
Gli infortuni al tendine d’Achille nel calcio maschile professionistico rappresentano circa il 2,5% di tutti gli infortuni, abbiamo quindi di fronte un infortunio poco frequente, ma tra i più severi, sia per la qualità di vita sia per la carriera del calciatore infortunato.
Proprio di questo tema, del tendine d’Achille e delle dinamiche di infortunio, parliamo in modo approfondito nell’ultimo numero di Scienza&Sport insieme al dottor Francesco Della Villa (Isokinetic Medical Group) che insieme al suo team ha condotto uno studio di video-analisi delle rotture del tendine d’Achille nel calcio professionistico.
Se paragonato al body of evidence consultabile per la rottura del legamento crociato anteriore, lo studio degli infortuni al tendine d’Achille nel calcio è ancora agli albori e c’è la necessità di investire risorse per migliorare la nostra comprensione e quindi l’approccio medico sportivo alla rottura di questo tendine, sia in termini preventivi sia di trattamento. Uno dei primi passaggi fondamentali nell’aumentare la nostra conoscenza di un particolare infortunio è comprenderne il meccanismo. Lo scopo di questo studio è quello di descrivere proprio i meccanismi della rottura del tendine d’Achille nel calcio maschile professionistico al fine di gettare le basi per un migliore approccio a questo problema clinico, non frequente ma molto serio.
Tutte informazioni che possono essere utili nella creazione di programmi preventivi dedicati e nell’ottimizzazione del processo di ritorno allo sport.