Si scrive ACWR, si legge Acute Chronic Workload Ratio, ossia uno dei modelli più utilizzati per il monitoraggio dei carichi.
Insieme ad Alberto Botter e Simone Debortoli, autori dell’articolo “Acute: Chronic Workload Ratio. Potenzialità e limiti dell’approccio” approfondiamo come un’approprata pianificazione dei carichi di allenamento rappresenti una componente fondamentale per migliorare la performance fisica e per ridurre il pericolo di infortunio.
“Acute: Chronic Workload Ratio. Potenzialità e limiti dell’approccio”
Gli infortuni sono una delle maggiori problematiche che preparatori atletici, allenatori e staff medico devono affrontare nell’intera stagione sportiva in quanto implicano una ridotta disponibilità dei giocatori infortunati (che si traduce in una diminuzione delle chances di successo per la squadra), un aumento delle recidive, oltre a costi aggiuntivi nell’economia delle società sportive.
Un’appropriata pianificazione dei carichi di allenamento rappresenta una delle componenti più importanti per migliorare la performance fisica e ridurre il pericolo di infortunio. Sebbene quest’ultimo sia un fenomeno complesso e multifattoriale, uno dei principali fattori di rischio è rappresentato dai carichi di lavoro cui gli atleti sono sottoposti. La possibilità di escludere uno di questi fattori rappresenta un’opportunità che preparatori,allenatori e sport scientist non possono ignorare. L’Acute:Chronic Workload Ratio (ACWR) è uno dei modelli più utilizzati per il monitoraggio dei carichi. Rappresenta il rapporto tra il carico dell’ultima settimana e la media di quelli sostenuti le quattro settimane precedenti. Questo modello consente di verificare se gli stimoli per l’atleta nell’ultima settimana siano coerenti rispetto a quelli per i quali era fisicamente preparato. All’interno di un più ampio e globale sistema di monitoraggio della fitness dell’atleta, l’ACWR rappresenta un utile strumento nel monitoraggio e nella pianificazione dei carichi di lavoro.
Questo contenuto è un abstract dell’articolo “Acute: Chronic Workload Ratio. Potenzialità e limiti dell’approccio” di Alberto Botter e Simone Debortoli pubblicato sul numero 50 di Scienza&Sport